
Imprenditoria femminile: fondi dalla Legge di Bilancio 2021
La Legge di Bilancio 2021 dispone risorse per sostenere tipologie particolari di impresa. Tra queste, le imprese creative, quelle attive nella green economy e l’imprenditoria femminile.
Per quanto riguarda le imprese femminili, i fondi sono trattati all’articolo 17 testo ancora in corso di approvazione.
Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio, il Ministro dello sviluppo economico ha il compito, insieme al Ministro dell’economia e delle finanze e per le pari opportunità e la famiglia, di emanare un decreto che indicherà la ripartizione delle risorse disponibili, nonché le modalità, i criteri e i termini per la loro distribuzione.
Vediamo i contenuti dell’articolo.
LE MISURE A FAVORE DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE
L’art. 17 recita:
«È istituito, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile”, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, destinato al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese».
IL COMITATO IMPRESA DONNA
Parallelamente al Fondo viene istituito un “Comitato Impresa Donna” per garantire un corretto uso delle risorse in accordo con i seguenti obiettivi specifici:
– sostenere l’avvio di attività e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale di imprese femminili, in particolare quelle attive nell’alta tecnologia;
– avviare programmi e iniziative che permettano di diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne;
– avviare programmi di formazione e orientamento su materie e professioni dove la presenza femminile è ancora scarsa e non in linea con le indicazioni dell’Unione europea.
Il Comitato avrà le seguenti ulteriori funzioni:
– condurre analisi economiche, statistiche e giuridiche sulla presenza femminile nell’impresa e nell’economia;
– stilare raccomandazioni riguardo la legislazione e le attività amministrative, nazionali e regionali, legate all’imprenditoria femminile e alla presenza femminile nell’impresa e nell’economia;
– offrire un contributo nella redazione di una relazione annuale in materia.
Il comma 6 dell’art.17 incarica infatti il Ministro dello sviluppo economico di presentare alle Camere una relazione annuale sulle attività svolte. La relazione offre un quadro della presenza femminile nelle attività imprenditoriali ed economiche nazionali e suggerisce possibili soluzioni a eventuali problemi che dovessero essere riscontrati.
I CONTRIBUTI PREVISTI
I contributi previsti per l’imprenditoria femminile sono:
– contributi a fondo perduto per l’avvio di imprese da parte di donne disoccupate;
– finanziamenti senza interessi o con interessi agevolati per sostenere imprese femminili;
– incentivi per rafforzare le imprese femminili nate da almeno tre anni;
– assistenza tecnico-gestionale per sviluppare la parte relativa al marketing e alla comunicazione;
– investimenti nel capitale per start-up innovative e piccole e medie imprese innovative guidate da donne;
– altre attività per promuovere l’imprenditorialità femminile.
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