
L’aggregazione professionale: un nuovo modello organizzativo per il futuro
Una delle sfide che ci ha lanciato la situazione socio economica venutasi a creare nel corso del 2020 è quella relativa alla capacità di reazione delle organizzazioni economiche al cambiamento.
E’ infatti indubbio che la chiusura, seppure temporanea, delle attività economiche, la necessità di distanziamento sociale e il lavoro a distanza dovuti alla necessità di contenere l’epidemia da COVID-19 impongono a tutti i soggetti economici la necessità di rivedere il proprio modello organizzativo. Ciò significa rivedere la struttura operativa, la divisione dei compiti e le modalità di lavoro, anche quelle più semplici e quotidiane.
E’ una sfida che si propone non solo alle azienda, ma anche alle realtà professionali quali sono i nostri studi di liberi professionisti, con particolare riguardo agli studi di commercialisti e di tecnici legati al mondo dell’edilizia.
Un contributo interessante di Barbara Marrocco pubblicato sulla rivista Euroconference news del 17.09.2020 affronta tale argomento evidenziando alcune possibili risposte e i conseguenti vantaggi in termini di competitività.
Con riferimento alla nostra realtà di commercialisti, quanto avvenuto tra marzo e agosto 2020 ha messo ancora più in evidenza come il nostro lavoro si sia sempre più trasformato in un sostegno ai piccoli imprenditori per l’assolvimento agli obblighi burocratici previsti dalla legge e le richieste di bonus e contributi.
Tutto ciò ci fa perdere di vista la nostra funzione consulenziale che è la base e il vero valore aggiunto del nostro lavoro.
Non è certo per nostra scelta. La realtà dichiarata è che se vogliamo tenerci stretti i clienti dobbiamo necessariamente fare di necessità virtù, adattandoci alle loro richieste.
Siamo veramente sicuri che questo modello organizzativo sia ancora quello pagante per la nostra attività?
Non è che così facendo perdiamo di vista quella attività veramente professionale che lascia porte aperte a che potenziali concorrenti possano entrare nella cerchia di interesse dei nostri clienti? Siamo sicuri che questo tipo di supporto sia veramente quello che i nostri clienti vorrebbero avere?
Una aggregazione a livello orizzontale può essere una soluzione.
Si tratta di diversi professionisti che, mettendo in comune i clienti, si dividono le aree professionali di intervento, liberandosi così tempo da dedicare a una consulenza realmente professionale tesa alla crescita qualitativa della propria clientela.
Questo modello organizzativo permetterebbe anche di portare all’interno della struttura capacità, competenze e risorse altrimenti non disponibili, con il risultato di potere fornire una consulenza molto più ampia e approfondita. O, ancora, di dare libero sfogo a proprie capacità che il correre dietro a scadenze burocratiche non permette, demandando ad altri soggetti interni l’onere dell’assolvimento delle attività burocratiche.
E’ indubbio che tale diverso modello organizzativo comporterebbe un sicuro vantaggio competitivo che potrebbe essere fatto valere sul mercato.
Inoltre, le ultime novità normative quasi impongono scelte multiprofessionali.
Si pensi al famigerato bonus 110% e ai relativi adempimenti che richiedono il concorso di diversi professionisti appartenenti a campi diversi.
E’ questo il tipico “cavallo di Troia” per entrare nella sfera di interesse di clienti al momento non raggiunti. Non per niente alcune società di consulenza di dimensioni importanti si sono sin da subito mosse per assemblare team che possano dare al cliente l’intera gamma di servizi.
È chiaro che per il cliente che viene “accalappiato” in questa maniera, e si trova soddisfatto del servizio ottenuto, in futuro queste società di consulenza diverranno il punto di riferimento per altre richieste. Ed è facile immaginare che queste società, a breve, tenderanno a fornire anche altri servizi professionali.
E allora, perché dobbiamo lasciare in mano a terzi un mercato che potrebbe essere nostro? Perché non possiamo procedere noi a creare una nostra struttura?
Ecco dunque spiegata l’importanza di un’aggregazione professionale.
Rimane da valutare se debba necessariamente avvenire in maniera fisica o possa essere organizzata anche a distanza.
Le nuove tecnologie e la spinta alla digitalizzazione data dall’emergenza sanitaria hanno fatto toccare con mano a tutti le potenzialità dell’utilizzo diffuso degli strumenti oggi disponibili.
Se fino a poco tempo fa aveva poco senso un’aggregazione professionale fatta non negli stessi locali, oggi è evidente che, con le giuste formule, è possibile una aggregazione non fisica, a distanza, basata su scambi di informazioni e documenti tramite tecnologie digitale.
I VANTAGGI DELL’AGGREGAZIONE PROFESSIONALE
In conclusione, la rete di professionisti è, a parere di chi scrive, la forma di aggregazione che nel futuro avrà uno sviluppo importante. Questo per due motivi:
– in primo luogo, come già visto, permette la messa in comunione di una ampia gamma di professionalità diverse con la possibilità di fornire una consulenza ampia e completa e aumentare l’attrattività verso i potenziali clienti, nonché la loro fidelizzazione;
– in secondo luogo, permette la salvaguardia dell’individualità del singolo professionista, circostanza cui ognuno è sicuramente sensibile. Individualità non solo a livello giuridico ma anche di specializzazione, poiché ognuno può concentrarsi sul proprio campo senza perdere tempo in altre faccende.
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